Il nuovo singolo dei Dry Cleaning si stacca con decisione dal loro passato. Apre la puntata numero 6 di Sniffin’Glucose e, dopo un impatto iniziale un po’ problematico, finisce per convincerci tutti.
Con Krano si finisce inevitabilmente a parlare di provincia veneta, di cinema e di quel ritmo lento che, in fondo, ci appartiene per natura.
Le Città di Pianura è un road movie senza meta, malinconico ambientato nella vastità silenziosa del Veneto, luogo dove si intrecciano amicizia, eternità dell’ultima bevuta e ricerca di un senso per la vita. Un film che non ha fretta e che si prende tutto il tempo che serve per far respirare la terra di cui parla.
La colonna sonora è firmata da KRANO, folkster solitario con il cuore sul Piave e l’anima immersa nel profondo degli States, terra dove affonda le sue radici sonore, in una psichedelia essenziale e a tratti spettrale. La sua musica accompagna perfettamente le strade deserte, le rotonde, i bar e i personaggi, in bilico tra leggerezza e amarezza.
Kai Slater, invece, è il nostro nuovo – e giovanissimo – eroe. Con lui bisogna scegliere se stare dalla parte Yin dei Lifeguard o Yang degli Sharp Pins. Il vecchio saggio della redazione ha messo tutti d’accordo, chiudendo in partenza le polemiche e le inutili sottolineature.
Mettiamo le mani avanti: abbiamo esagerato. Dream Syndicate e Paisley Underground ci hanno fatto perdere la bussola: undici minuti di parole prima della prima nota. Ma tra Steve Wynn, Opal e Rain Parade recuperiamo in scioltezza il tempo perso in chiacchiere.
E poi, certo, qualcuno ha ancora voglia di dire post-punk. E va bene così. Soprattutto quando ci si diverte a tracciare parabole che vanno dalla Zurigo di fine anni ’70 alla Los Angeles dei giorni nostri. Dalle Kleenex alle Automatic, con sprezzo del pericolo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
