Mettiamo subito le mani avanti: sì, è l’ultima del 2025, ma non sarà la puntata dei consuntivi. Niente classifiche, niente “best of”, niente bilanci: solo canzoni che hanno ancora voglia di parlare, adesso, a ridosso del vuoto natalizio.
Si parte con un ritorno che non ti aspetti: Insecure Men con quella nervosa malinconia britannica che ci piace da sempre. Da lì ci spostiamo a Manchester, dove Westside Cowboy stanno costruendo una storia che profuma di chitarre e fiducia: Can’t See è una di quelle canzoni che sembrano “facili” finché non ti ritrovi a canticchiarle due giorni dopo. Poi una deviazione italiana: juni (alias Ilaria Formisano) e la sua Mosca Cieca, roba scura ma lucidissima, Bologna come paesaggio mentale. E per chiudere il primo blocco: Laptop che prendono Tom Waits e lo trasformano in una cartolina natalizia ancora più storta del previsto.
Nel cuore della puntata c’è una linea elettrica che parte dalla Factory e arriva fino a oggi: The Durutti Column con Sketch For Summer (una carezza che continua a graffiare), Morrissey con Late Night, Maudlin Street (inverno per davvero), e poi Blood Orange con The Field, dove quel mondo lì torna come fantasma gentile e campionamento emotivo. Abbiamo sempre apprezzato lo stile chitarristico di 𝐕𝐢𝐧𝐢 𝐑𝐞𝐢𝐥𝐥𝐲, aka 𝐃𝐮𝐫𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐂𝐨𝐥𝐮𝐦𝐧. Linee melodiche essenziali, arpeggi liquidi, un uso del riverbero mai decorativo e un rifiuto programmatico del virtuosismo tradizionale. Una chitarra che smette di essere veicolo di retorica rock e diventa qualcosa di più intimo, quasi narrativo e contemplativo, voce interiore: fragile, lirica, spesso malinconica. Col tempo è diventato evidente quanto la sua influenza si sia estesa ben oltre il contesto in cui è nato. Musicisti anche molto distanti per generazione e linguaggio ne hanno raccolto l’eredità. 𝐌𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐬𝐞𝐲, come dicevamo, ha riconosciuto in lui una sensibilità affine; più recentemente, 𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐎𝐫𝐚𝐧𝐠𝐞 ha mostrato come il lascito di Reilly travalichi i confini del post punk e dell’ambient chitarristico. Il campionamento della sua chitarra in 𝘛𝘩𝘦 𝘍𝘪𝘦𝘭𝘥, brano incluso in 𝘌𝘴𝘴𝘦𝘹 𝘏𝘰𝘯𝘦𝘺, non è un semplice omaggio, ma la prova concreta di una continuità estetica che continua a parlare al presente.
Finale in avanti: Miki Berenyi Trio con Doldrum Days (dream-pop spaziale, tempo dilatato) e doppio colpo di They Are Gutting A Body Of Water: Trainers e Violence iii, per tenere accesa la paranoia giusta mentre fuori è tutto lucine e zucchero.

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