C’è una strada che ci piace percorrere la sera quando il traffico è molto diminuito e c’è poca gente in giro.morphine 2

Quella che finisce proprio sotto l’insegna Opel che illumina una fetta di verde insperata in mezzo a tutto quel cemento.

Io, al solito, con le cuffie nelle orecchie distratto e incurante di quello che mi accade intorno. Yuki invece attenta e concentratissima non si perde un movimento.

Lo shuffle propone musica a caso dentro confini non troppo rigidi.

Un gruppo di rumeni mi urla qualcosa da una macchina proprio durante She Found Now. Quasi non me ne accorgevo. Sorrido ripensando al pezzo di Blatto sull’ultimo Rumore.

Mi incupisco quando penso alla fatica che ho fatto per leggerlo. No, il pezzo è perfetto. Sono io che ogni quattro righe sento il bisogno di fermarmi e rileggere.. Manca l’attenzione, la concentrazione..Yuki me lo stava strappando di mano e avrebbe fatto bene.

Mi risoffermo su quello che sto ascoltando, sulle prime quasi non la riconosco ..quel basso, quella voce, il sax ..I hear a voice from the back of the room come on a little closer give me something good buena buena buena good good good.

La memoria si fionda all’nme stage del Reading festival 1994.

Morphine sul palco, Mark Sandman imbraccia il suo basso e snocciola divertito aneddoti dopo ogni canzone per un pubblico estasiato. Io colgo la metà di quello che viene detto ma mi riempio gli occhi e la mente di tanta profonda leggerezza.

joshua-budich-mark-sandmanI Morphine, cazzo quanto mi piacevano. Che fine hanno fatto?

Poi un pensiero mi fulmina ..è vero Mark Sandman non c’è più. Folgorato da un infarto su un palco di Palestrina 14 anni fa.. Che cazzo di fine. Non tanto per Palestrina ma …il punto non è questo.

Possibile che anche se per pochi secondi Mark Sandman nella mia testa è stato ancora vivo e vegeto? Possibile che da allora non ci ho mai più pensato? Possibile che ha perso valore una cosa che allora mi faceva stare così bene?

Cerco di giustificare..la memoria gioca brutti scherzi.. ma no, non è questione di memoria, è questione di attenzione, quella che ci è stata portata via a poco a poco saltando tra le righe di una pagina web, tra le cartelle mp3 di un hard disk, tra uno streaming interrotto a metà  o tra i commenti ad un post di facebook “scrollati” velocemente …

Lo so è tardi, non mi sono mai fermato veramente a pensarci ma I’m sorry Mark.

Yuki mi guarda interrogativa, mi chiede la strada poi si stanca di aspettare e si incammina.  Mi mostra la strada. Mi riporta al qui e ora.

Mi invita silenziosamente ad essere attento, a non perdere tempo.

Non lo fai da molto tempo. E’ ora di ricominciare.

Forse bisogna prima pagare i propri debiti per avere il diritto di ricordare.

Massimiliano Bucchieri


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