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Le Traduzioni
Quanto conta il titolo di un’opera? Cosa vuol dire tradurre? Immaginate capolavori come La Haine, The Goodfellas, The Wild One se fossero diventati, nella traduzione italiana, Periferia, I Picciotti e L’Incivile anziché, per il buon senso di qualcuno – sono i distributori che piazzano i nomi tradotti nel loro mercato di pertinenza? Qui ci vorrebbe…
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Promised you a miracle
Certe emozioni me le regala solo lo sport.Intendo emozioni vere: quella cosa che senti salire dalla bocca dello stomaco e senzaneanche accorgetene ti ritrovi gli occhi pieni di lacrime. E mentre piangi maledici la tuastupidaggine, perché lo sai che non dovresti versare lacrime in quel modo e allo stessotempo te la ridi e ti senti…
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I dischi che piacciono solo a me, credo #59
Fleetwood Mac – Mirage (Warner Bros, 1982) “I Have No Fear, I Have Only Love” Ammiro profondamente quelli bravi e preparati, quelli altamente professionali, senza uno scaffale fuori posto. Li ammiro perché non sono mai riuscito ad essere focalizzato e con gli ascolti intonsi o soltanto pressochè perfetti. Mai. Anzi, sovente sono scivolato su pavimenti…
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Köln 1975, il capitalismo killer e il disco più bello dell’anno
In questo anno matto, mi trovo a leggere e ascoltare cose che fino a poco tempo fa non mi interessavano, di cui non mi occupavo. Forse la sensazione di sospensione, forse la reale messa in attesa di ogni progetto per il presente e per il futuro – tenere la posizione è l’unico ordine accettabile, in…
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I dischi che piacciono solo a me, credo #58
Ricky Shayne – I Grandi Successi Originali (RCA, 2002) Uno dei Mods (Arc, 1965) 8 Luglio 1967: la calda estate dell’amore ha i petali che fioriscono rigogliosi. Una stagione lunga una decade visto che i favolosi anni sessanta hanno in bocca il gusto della possibilità, e figuriamoci quale possa essere per una cittadina come Fiuggi…
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I dischi che piacciono solo a me, credo #57
David Van Tieghem – Strange Cargo (Private Music, 1989) Quando uscì Screamadelica ebbi – come quasi tutti – un’accelerazione sovversiva mai provata in vita. Io, arroccato nel mio sciocco buen retiro costruito su rassicuranti pareti (e scaffali) di post-punk, glamorama e poppettino floscio. Boom. Un’esplosione interna, dalle parti del cuore e anche un po’ più…
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Lord Sabre, the Guv’nor
C’è stato un momento in cui Andrew Weatherall – da genio – è transustanziato in divinità assoluta. Un unico, preciso ed esatto momento e… no, non è Loaded ma Rock Section dei Dayglo Maradona. 12” verso il quale necessiterebbe un libro soltanto per tracciarne la genesi. Traccia minore del 1979 di certi Skin Patrol, funkettari…
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I dischi che piacciono solo a me, credo #56
The Dandys – Symphonic Screams (Artificial, 1998) Le diciotto di un sabato pomeriggio primaverile di fine anni novanta, un imbrunire di pollini e buone intenzioni. Vi è un ragazzo arrampicato su quelle intenzioni in saldo, non è più un adolescente ma nemmeno può ancora considerarsi completamente adulto, nonostante l’età. È costretto lì, in un limbo…
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I dischi che piacciono solo a me, credo #55
Techno Twins – Technostalgia (PRT, 1982) Di Nina Hagen, Mute Records e soldi mai fatti. Vediamo di esser seri senza svicolare su pericolose paludi o fare la melina della Polonia ai Campionati Mondiali del 1974. Col techno pop venni a patti quasi subito, glam rock fuori tempo massimo spiegato alle masse tramite due tastierine senza…
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I don’t want to get bitter, I want us to get better
Troop zero è un piccolo film consigliatomi dall’amico Massimo Sterpi, impareggiabile firma “cinematografica” di questa pagina, e la gara per trovare degli aggettivi adatti a descriverlo è improba. Bislacco, buffo, commovente, divertente con un finale fantastico e la musica più bella del mondo a sottolinearlo (a mio contestabilissimo parere ovviamente). Mi ha fatto sentire meglio.…